Asia Bibi è una donna che da tremila giorni vive in un carcere perché crede in Gesù Cristo. È dunque una prigioniera in ragione della sua fede ed è scandaloso che non ne parli più nessuno, neppure i vertici della Chiesa. Ricordiamo la restituzione alla libertà di Miriam, la ragazza sudanese che era stata costretta in cella – dove ha persino partorito – per “colpa” del suo essere cristiana.
Non è accettabile che una donna o un uomo debbano stare in carcere in ragione della sua fede. In casi del genere mantenere alta l’attenzione su queste vicende è forse l’unica cosa che si può fare. Non dimentichiamo Asia Bibi e denunciamo la violenza che ogni istante le viene perpetrata, al fine di impedire che vietare la libertà per motivi religiosi divenga una cosa normale nel mondo.