“Regina Elena” in Versilia a 22 anni dall’alluvione

La mattina del 19 giugno 1996 nel cielo della Versilia una rapidissima evoluzione meteorologica portò a straordinarie precipitazioni che causarono svariati smottamenti e fecero ingrossare a dismisura i corsi d’acqua. Nel primo pomeriggio l’idrometro del centro di Pomezzana registrò un valore cumulativo di precipitazioni di 440 mm in appena otto ore e una punta massima di 157mm in un’ora. Nel 1966 ne bastarono la metà, distribuiti in una settimana, per l’alluvione di Firenze. La frazione Cardoso del comune di Stazzema fu investito rapidamente da ripetute ondate di acqua, fango e detriti alte fino 4-5 metri provenienti dai valloni dei   torrenti confluenti presso il paese che fu distrutto. 14 furono le vittime di quella tragedia. 3.500 famiglie coinvolte ed oltre 4.000 abitazioni danneggiate.

Molti si sono dimenticati di chi, in quelle ore drammatiche, portò un aiuto fondamentale costruendo un ponte Bailey (da oltre 33 metri) per passare da Seravezza verso Cardos (altrimenti irraggiungibile dai mezzi di soccorso). A costruirlo fu la Compagnia Genio Guastatori Paracadutisti “Folgore” che aveva sede presso la Caserma “Lorenzini” di Lucca. In due giorni prelevarono e montarono il ponte e poi rimasero, per oltre 4 mesi, operando anche sul versante garfagnino di Fornovolasco.

Fin dal secondo giorno dopo il disastro l’Associazione Internazionale Regina Elena è intervenuta, aiutando materialmente la popolazione e cercando che guardasse con fiducia al futuro di questo territorio che ha avuto la forza ancora una volta di rinascere, come il Friuli un decennio prima. Oggi, il Sodalizio renderà omaggio alle vittime nella frazione di   Cardoso (11 morti) del comune di Stazzema (LU) e nella località La Rotta di Pietrasanta.

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