Di tanto in tanto qualcuno di voi mi dice: ma noi cosa facciamo per creare pace? Quali grandi opere produciamo? Ed io rispondo che la pace, prima ancora di essere un ospedale costruito in Africa o un pozzo o una scuola, deve essere un affratellamento, frutto di un volerci bene, altrimenti quello che facciamo è elemosina adatta per scaricarci la coscienza, ma non per creare un mondo nuovo in cui regni la pace. Se io voglio bene ad una persona bisognosa, quello che faccio per lei è un atto di amore e l’amore crea pace. Se non c’è amore, allora si corre il rischio di monetizzare il rapporto, di cavarcela con i soldi; e i soldi senza amore non bastano mai ed invitano solo a chiedere di più. Se invece io voglio bene ad una comunità, cercherò di aiutarla nella sua necessità che non sempre è fatta di carta moneta e basta.
Ed allora, cosa chiedo a me ed a voi? Chiedo maggiore coesione, più lavoro fatto insieme per aiutare il prossimo. Se avremo forza economica potremo realizzare opere belle; se non avremo forza economica daremo al nostro prossimo quello che potremo, ma lo daremo con amore, perché vogliamo bene.