Nella prima giornata in ricordo delle vittime del Covid-19 in Italia, tutti hanno giustamente ricordato il personale sanitario che ha assistito le oltre centomila persone decedute fino ad ora in Italia per la pandemia. Rivolgiamo un pensiero anche a tutti i volontari e per le donne e gli uomini che vestivano la divisa e l’uniforme, che hanno lasciato un’eredità professionale ed istanti ricchi di sentimento che non verranno dimenticati.
Vicino agli anziani isolati ed ai malati per sostenerli con discrezione: è uno degli impegni dei nostri volontari che, da un anno, hanno visto le conseguenze della pandemia, spesso con un senso di impotenza. È stata un’esperienza dura ed impegnativa, molto diversa dell’attività “normale”, perché nessuno di loro – e di noi – si aspettava di dover fronteggiare una situazione del genere, del tutto sconosciuta. La loro prima missione è stata ascoltare e generare la speranza in persone intimorite, che non sanno come evolverà questa malattia invisibile che isola a tutti i livelli. Un gesto o una parola di conforto dimostrano vicinanza ed aiutano a superare questi stati d’animo.