Dal 1945, dopo la resa della Germania nazista, la capitale tedesca era stata suddivisa in quattro settori, uno per ciascuno degli eserciti alleati occupanti. I sovietici, che avevano conquistato materialmente la città l’8 maggio 1945, tenevano la parte più grande, tutti i quartieri orientali, incluso il centro storico. Americani, britannici e francesi si “accontentarono” di settori più piccoli, che comprendevano i quartieri ad occidente della porta di Brandeburgo e del Reichstag, poi riunificati in Berlino Ovest. Ben 251 persone vennero uccise dalla DDR nei checkpoints al confine fra l’Est e l’Ovest della città, dal 1949 al 1961. Il 13 agosto 1961 per la prima volta la divisione si materializzava sotto forma di un muro di cemento e filo spinato, sorvegliato da torrette di guardia, riflettori, cani addestrati al combattimento e uomini armati con l’ordine di “sparare per uccidere” a chiunque tentasse di passarlo. Dalla creazione della Germania orientale nel 1949 all’estate del 1961 erano passati all’ovest 3,5 milioni dei 18 milioni di abitanti. La Ddr passò da 18,3 a 16,4 milioni di abitanti nei 40 anni della sua dittatura, mentre la Germania occidentale cresceva da 51 a 62,6 milioni di abitanti nello stesso arco di tempo.
Il Muro divise per 28 anni Berlino e provocò disastri e lutti.