Nel 115° anniversario dell’incidente minerario di Monongah, nel quale persero la vita 171 connazionali, l’associazione rivolge un commosso pensiero alla loro memoria ed alle loro famiglie. Questo ricordo costituisce un monito sulla necessità di garantire a ciascuno in ogni luogo, condizioni di lavoro dignitose e sicure.
Archivi del giorno: 6 dicembre 2021
Londra
In occasione del centenario del Trattato anglo-irlandese, firmato a Londra il 6 dicembre 1921, è stata allestita presso l’ambasciata irlandese a Londra la mostra L’Arte della negoziazione: i ritratti del Trattato anglo irlandese di John Lavery. L’esposizione include la copia britannica del Trattato anglo-irlandese tra il Governo Britannico ed i rappresentanti della Repubblica Irlandese de facto, che concluse la guerra d’indipendenza irlandese e stabilì la creazione d’un dominion autonomo, conosciuto con il nome di Stato Libero Irlandese, all’interno dell’Impero britannico, e dell’Irlanda del Nord.
C’è un’urgenza educativa
Ci sono ansie e paure, la stessa resilienza che confligge con l’idea che si sia invincibili ed esonerati dall’esperienza traumatica del fallimento. È questo il contesto in cui vivono molti giovani. E poi c’è quella violenza, fisica e verbale, anche solo virtuale, che gioca un ruolo dirimente e che impone una riflessione. Siamo di fronte ad un’urgenza educativa che chiede testimoni credibili di valori positivi. A causa del Covid-19, moltissimi ragazzi hanno dovuto frequentare la scuola a distanza. È mancato un tempo più disteso per le lezioni e dunque per apprendere, è mancato un dialogo educativo più immediato e non vincolato alle condizioni che la connessione impone, è mancata la possibilità d’apprendere in un contatto più ravvicinato e magari, perché no, anche di sbagliare in diretta.
L’accaduto al Pincio ha dell’incredibile. Richiama in primis il nodo della corresponsabilità educativa di famiglie e scuola. La tecnologia può esasperare l’individualismo e trasformare in prigionieri d’identità virtuali sempre più schermate e può dar voce e corpo a fenomeni di massa incresciosi, in cui il mostro senza testa di manzoniana memoria può tornare attuale più che mai. Non è però il mezzo in sé, ma il fine e le modalità con cui ci si appropria del mezzo stesso. E’ urgente un tentativo di conquistare le menti ed anche i cuori dei giovani. Ben vengano le competizioni per stimolare creatività e talenti a volte nascosti che favoriscono proprio il pensiero, anche per rinunciare a tutte le forme di violenza.