Il concetto di “quarantena”, il periodo di isolamento lungo quaranta giorni riservato a persone affette da malattie contagiose con il fine di bloccarne l’espansione, è un’intuizione veneziana risalente al 1468, con l’istituzione del cosiddetto “Lazzaretto Nuovo” vicino alla bocca di porto del Lido, destinato ad accogliere persone e merci potenzialmente contagiate e contagiose provenienti da tutto il mondo. Questa struttura si aggiungeva a quella del primo Lazzaretto del 1423, che costituiva il primo ospedale pubblico per malattie contagiose della storia occidentale ed era situato su un’isola in bacino San Marco.
L’isola ha un significato importante anche dal punto di vista ambientale in quanto ospita il sentiero delle barene, la passeggiata naturalistica dell’ecomuseo che racconta l’ecosistema lagunare. E’ un ambiente a rischio d’estinzione ma fondamentale dal punto di vista ecologico, paesaggistico e d’impatto sull’economia, sul territorio così come sull’identità di Venezia e dei suoi abitanti. Il percorso delle barene, ancora oggi attraversabile, ricalca il giro di ronda dei militari dell’isola del Lazzaretto Nuovo, estendendosi fuori dalla cinta muraria per circa un chilometro. Il Lazzaretto Nuovo ha anche la funzione di deposito per i beni archeologici della soprintendenza. La struttura ospita gratuitamente tutti i reperti di migliaia di indagini archeologiche. Infine, ha uno dei primi impianti di fitodepurazione d’Italia, una tecnologia che permette di depurare le acque di scarico a favore di un basso impatto ambientale.