Verso il Natale

Tra meno di un mese celebreremo il Santo Natale. Ci troviamo in un momento di transizione. Rivolgiamo uno sguardo al passato e uno sguardo al futuro ed in entrambi i casi la pandemia di Covid-19 plasma inevitabilmente la nostra prospettiva. Condividiamo con tanti di voi il dolore nei confronti di quelle persone che si sono viste costrette a morire senza nessuno accanto, e dalle quali non ci si è potuti congedare come dovuto. Ci rammarichiamo per la solitudine. È doloroso aver dovuto e dover tuttora rinunciare alla vicinanza, alla tenerezza, a un abbraccio, alle visite. Rivolgo un ringraziamento di cuore a tutti coloro che dal mese di marzo 2020 si sono dedicati “anima e corpo agli altri”, donando, nonostante le tante restrizioni, il proprio tempo a coloro che hanno bisogno di un orecchio compassionevole o di un aiuto tangibile. Quest’anno, più che mai, ho avvertito e continuo ad avvertire la nostra vulnerabilità e sensibilità. Una vecchia compagna di vita prende posto in primo piano: l’incertezza. Cosa ci riserva il nuovo anno?. Non lo sappiamo. L’incertezza rimane. Ma è proprio in questo contesto che “il figlio di Dio viene al mondo”. Dio non cancella i rischi, poiché essi fanno parte della nostra vita. Nonostante tutta l’incertezza, il Santo Natale ci offre il dono della fiducia: non perderemo il terreno sotto i nostri piedi. Una nuova vita ha origine, un bambino nasce. Il figlio di Dio fa il Suo ingresso in questo mondo. Quale segno di speranza più grande? Quale conferma più grande dell’amore di Dio per noi uomini?