Archivi del mese: novembre 2022

Sentinella, quanto resta della notte? La sentinella risponde: “Viene il mattino, poi anche la notte; se volete domandare, domandate, convertitevi, venite!” (Is 21,11-12) Con il profeta Isaia vogliamo camminare insieme in questo tempo di Avvento, che quest’anno è più che mai un periodo di attesa. Si veglia nella notte perché si attende l’aurora, e si sa che essa non tarderà. Questo tempo di sofferenza e di tribolazione, nel quale in molte case si piange la perdita di una persona cara per Covid-19, abbiamo tutti bisogno di sentirci più famiglia, di vivere l’essenzialità delle imminenti festività natalizie, che non può fermarsi alle manifestazioni esterne, ma mettere al centro dei nostri interessi il valore delle persone, le più fragili, come ha fatto Dio facendosi uomo. È tempo di non lasciarci andare alla rassegnazione! È tempo di vegliare! Si veglia con gli occhi del cuore “aperti”, capaci di distinguere i segni di Dio, primi fra tutti i volti delle persone, che sebbene a volte indistinti, sono con noi “sulla stessa barca”. Si veglia come i pastori a Betlemme, che ricevettero l’annuncio che era nato il Salvatore, e l’avrebbero trovato a Betlemme, nella mangiatoia di una stalla. Stringiamoci attorno a chi ha sofferto per la malattia o la morte di un parente e facciamogli sentire quel senso di famiglia che è stato ferito. Recuperiamo il senso dello stare insieme in famiglia, soprattutto, o del rimanere vicini nonostante le indispensabili distanze fisiche.

Inizia l’Avvento, e forse non ce ne stiamo accorgendo. Per questo occorre vegliare. Vegliamo nelle nostre case: diventino davvero il luogo in cui la famiglia si prepara al Natale e lo vive non solo attorno alla tavola, ma attorno a quel segno meraviglioso che è il Presepe. Riscopriamo la gioia di pregare accanto ad esso, di stare insieme piccoli e grandi perché i più giovani non sentano che è una cosa da bambini, ma da persone adulte che, con gli anni, non hanno smesso di credere nella tenerezza di Dio, anzi ne riconoscono maggiormente il valore. Vegliamo sulle persone a noi care: sui giovani, che avranno nel dialogo con i genitori, anche nel giocare con loro, una compagnia più vera di quella che ci assicurano le dirette on-line o la didattica a distanza. Vegliamo sui nostri anziani perché si sentano protetti e riscoprano la grande verità che noi, senza di loro, siamo senza memoria, senza radici. Vegliare è compito di adulti che non hanno età, è questione di amore; e beato chi sa vegliare sulla sua coscienza, sulla sua interiorità, sulla trasparenza dei propri sentimenti. Vegliamo sulla città: cioè sugli altri che, con noi, fanno una città. Vegliamo sulla sicurezza che dobbiamo assicurare e sulla cortesia che siamo capaci di usare con tutti. Sui commercianti che hanno bisogno della nostra sensibilità nello spendere “sotto casa”. Sul clima natalizio, che costruiremo non con assembramenti pericolosi, ma con la misura giusta che richiede la tutela dell’altro.

E mostriamo tanta gratitudine a chi fa il proprio lavoro negli ospedali, nella tutela dell’ordine pubblico assicurato dalle Forze dell’Ordine e le Forze Armate, nelle scuole, a chi gratuitamente si fa dono nelle associazioni di volontariato: grazie a voi, campioni del vegliare!

Avvento

“Quando preghiamo facciamo esperienza di Dio ma facciamo anche esperienza di noi stessi, comprendiamo più chiaramente la nostra identità. Per questo motivo, a partire da questo tempo d’Avvento, vorrei incoraggiarvi a vivere più intensamente la preghiera in famiglia o, eventualmente, a scoprirne e riscoprirne la bellezza” ha scritto S.E.R. Mons. Marco Brunetti.

Educazione civica

Ripulire dalla neve i marciapiedi e gli accessi agli edifici, spargere il sale, rimuovere ghiacci dalle gronde e segnalare i pericoli con transenne. Ma anche ridurre gli spostamenti all’essenziale e non parcheggiare l’auto in posizioni che intralcino il passaggio dei mezzi. Sono alcuni dei compiti che i cittadini devono eseguire in caso di precipitazioni nevose. Perché il piano neve predisposto sia efficace nel contenimento dei disagi e nella garanzia di sicurezza della circolazione è necessario che tutti i cittadini collaborino con responsabilità.

Unesco

Nell’ambito dell’Assemblea Generale degli Stati membri della Convenzione per la protezione del patrimonio mondiale culturale e naturale, l’Italia è stata eletta oggi a Parigi nel Comitato del Patrimonio Mondiale dell’Unesco da cui mancava dal 2001. Il Comitato è composto da 21 Stati, dei 194 che hanno aderito alla Convenzione dell’Unesco.

Regina Elena

Il 28 novembre 1985 veniva fondato a Montpellier il primo nucleo dell’Associazione Internazionale Regina Elena, che ha costruito un monumento dedicato alla “Regina della Carità”, inaugurato il 25 novembre 1989 da Giovanna di Savoia, Regina Madre dei Bulgari, e da Nicola Petrovic Njegosh del Montenegro, alla presenza di oltre un migliaio di partecipanti dei quali 250 italiani. Nell’anniversario dell’evento sono state aperte oggi le celebrazioni in ricordo della Regina Elena a Parigi, Montpellier e Nizza, che si concluderanno il 28 novembre al Santuario di Vicoforte ed a Napoli, città della quale Elena del Montenegro fu la prima Principessa (dal suo matrimonio il 24 ottobre 1896), con una solenne S. Messa celebrata nella Basilica Reale Pontificia di S. Francesco da Paola, di fronte a Palazzo Reale.

Su richiesta di S.A.R. il Principe Sergio di Jugoslavia, quest’anno i festeggiamenti e la deposizione di corone e di fiori sono state annullate, a favore di aiuti concreti alle vittime della pandemiae delle guerre ed agli anziani isolati.

Irpinia: una tragedia con 2.914 morti

Quasi 3.000 vittime, 8 mila feriti, 300 mila abitazioni distrutte o inagibili, 18 comuni rasi al suolo ed altri 99 devastati. Come ogni anno, ricordiamo il terremoto dell’Irpinia del 23 novembre 1980, che devastò anche la Basilicata e colpì parte della Puglia. Oltre al ricordo dei morti e dei feriti e dei loro famigliari non si può tralasciare l’incuria e la mancanza di risposte vere a tutte le vittime. Non si è affrontata allora l’emergenza, non si è accompagnata la volontà e la forza per ripartire delle popolazioni e l’opera di ricostruzione non c’è stata e quello che è stato compiuto rimane un simbolo dell’inefficienza e dell’incapacità d’utilizzare le risorse     finanziarie stanziate e di progettare un futuro per le comunità colpite. Il territorio non ha ancora superato la tragedia di questi momenti luttuosi. Purtroppo questo sisma e tante altre catastrofi ambientali non hanno    insegnato a mettere in sicurezza case, scuole, città, patrimonio storico e culturale e infrastrutture pubbliche, né hanno scalfito la pluridecennale inefficienza di tanta parte dell’amministrazione pubblica italiana, ancora oggi sotto gli occhi di tutti.

Colletta Alimentare

Il moltiplicarsi delle richieste di sostegno da parte delle strutture caritative sul territorio da un lato, l’aumento del numero di persone rimaste senza lavoro dall’altro, oltre la pandemia, hanno delineato un’emergenza sociale ed alimentare ancora in corso. Aiutiamo anche il Banco Alimentare.