Nel Darfur meridionale, secondo il governo sudanese, 30 civili sono stati uccisi e 45 feriti tra il 23 e il 27 giugno a causa degli scontri nella città di Nyala. In tutto il Darfur, l’aumento dei combattimenti ha limitato l’accesso umanitario. Secondo l’ONU, più di 3,1 milioni di persone sono state sfollate dall’escalation di violenza di aprile, tra cui oltre 700 mila sono fuggite nei Paesi vicini. Senza un’azione forte da parte della comunità internazionale, compresa l’apertura dell’assistenza umanitaria transfrontaliera, ad esempio dal Ciad al Darfur occidentale e centrale, non potremo che assistere ad un ulteriore deterioramento della situazione. Il mondo non deve permetterlo. Per i bambini che fuggono verso i Paesi vicini, è essenziale che le loro famiglie possano accedere rapidamente alle strutture sanitarie, educative e di protezione dell’infanzia.