Verona

“I viaggi della morte di persone che hanno ancora davanti mesi o anni di vita e affetto sono inaccettabili. Ci sono situazioni nelle quali la sofferenza determina la necessità di cessare di infierire con cure che diventano inutili; bisogna applicare le terapie palliative fintanto che sono utili e accompagnare le persone verso quello che è il loro destino naturale” ha affermato Angelo Luigi Vescovi, Presidente del Comitato nazionale per la bioetica, nel l’ambito del XIII Festival della Dottrina sociale della Chiesa, presso il Palaexpo.

“Primo compito di qualsivoglia comunità che voglia definirsi civile ancor prima che cristiana, primo compito di un sistema sanitario è assistere e curare e non evidentemente anticipare la morte. Da questo punto di vista il suicido assistivo come ogni forma di eutanasia si rivela una scorciatoia. Il malato è indotto a percepirsi come un peso, a causa della sua malattia, e la collettività finisce per disinvestire nella fase di accompagnamento del malato terminale” ha affermato S.E.R. Mons. Domenico Pompili, Vescovo di Verona.