Tra gli adolescenti cresce il tempo trascorso online: a inizio 2023 quasi la metà (il 47%) dei 3.400 11-19enni intervistati in occasione del Safer Internet Day ha dichiarato di passare oltre 5 ore al giorno online (era il 30% nel 2020) e il 37% controlla lo smartphone più di dieci volte al giorno. Sui social gli adolescenti si rappresentano e la loro identità in formazione è sottoposta, istantaneamente, all’approvazione o al rifiuto di un pubblico potenzialmente smisurato. La realtà mostra una presenza massiccia di preadolescenti che hanno aperto un profilo indicando un’età maggiore o hanno usato quello di un adulto: il 40,7% degli 11-13enni in Italia usa i social media, con una prevalenza femminile. Il problema della verifica dell’età è centrale per chi si occupa di attività online: bambini e adolescenti utilizzano piattaforme, tecnologie, software, algoritmi che non sono stati progettati per loro, correndo numerosi rischi. Tra gli 11 e i 13 anni sono in aumento gli atti di cyberbullismo. Spesso la scuola si trova impreparata a intercettare questi fenomeni. Scarsa anche la conoscenza sugli strumenti di prevenzione: solo il 18% degli studenti della secondaria di secondo grado che hanno partecipato al monitoraggio ha dichiarato di sapere chi sia il docente referente per il contrasto al bullismo e al cyberbullismo nella propria scuola e il 51% ha dichiarato di non aver mai sentito parlare di questa figura.