Nel 2023, 427.177 persone si sono trovate in condizioni di povertà sanitaria. Rispetto alle 386.253 persone del 2022, c’è stato un aumento del 10,6%. La spesa farmaceutica delle famiglie aumenta, ma la quota a carico del Servizio Sanitario Nazionale diminuisce. Solo 12,5 miliardi di euro (55,9%) sono a carico del Ssn (11,87 nel 2021, 56,3%). Restano 9,9 miliardi (44,1%) pagati dalle famiglie (9,21 nel 2021, 43,7%). Rispetto all’anno precedente, le famiglie hanno pagato di tasca propria 704 milioni di euro in più (+7,6%). In sei anni (2017-22), la spesa farmaceutica a carico delle famiglie è cresciuta di 1,84 miliardi di euro (+22,8%).
A compromettere lo stato di salute di chi è economicamente vulnerabile, contribuisce la rinuncia a effettuare visite specialistiche, che è cinque volte superiore al resto della popolazione. Si conferma la relazione circolare tra povertà di reddito e povertà di salute: la percentuale di chi è in cattive o pessime condizioni di salute è più alta tra chi si trova in condizioni economiche precarie rispetto al resto della popolazione (6,2% rispetto al 4,3% nel 2021). Le risorse economiche non preservano da gravi patologie, ma consentono di fronteggiarne meglio le conseguenze.