Il tema della festa patronale 2024 sarà “Sant’Agata e la luce del martirio nel nostro tempo”
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Nonantola (MO)
Ricordo dell’alluvione del 6 dicembre 2020
Modena
Ricordo del Vice Presidente Cav. Gr. Cr. Dino Maddalena
Omaggio annuale a S.A.R. la Principessa Maria Beatrice di Savoia Duchessa di Modena e Reggio
Unesco
Il canto lirico italiano è diventato Patrimonio immateriale dell’Umanità, secondo quanto ha deciso l’Unesco, che lo ha proclamato per acclamazione in occasione della riunione dei Paesi membri del Comitato.
Rapporto “Donare per curare – Povertà Sanitaria e Donazione Farmaci”
Nel 2023, 427.177 persone si sono trovate in condizioni di povertà sanitaria. Rispetto alle 386.253 persone del 2022, c’è stato un aumento del 10,6%. La spesa farmaceutica delle famiglie aumenta, ma la quota a carico del Servizio Sanitario Nazionale diminuisce. Solo 12,5 miliardi di euro (55,9%) sono a carico del Ssn (11,87 nel 2021, 56,3%). Restano 9,9 miliardi (44,1%) pagati dalle famiglie (9,21 nel 2021, 43,7%). Rispetto all’anno precedente, le famiglie hanno pagato di tasca propria 704 milioni di euro in più (+7,6%). In sei anni (2017-22), la spesa farmaceutica a carico delle famiglie è cresciuta di 1,84 miliardi di euro (+22,8%).
A compromettere lo stato di salute di chi è economicamente vulnerabile, contribuisce la rinuncia a effettuare visite specialistiche, che è cinque volte superiore al resto della popolazione. Si conferma la relazione circolare tra povertà di reddito e povertà di salute: la percentuale di chi è in cattive o pessime condizioni di salute è più alta tra chi si trova in condizioni economiche precarie rispetto al resto della popolazione (6,2% rispetto al 4,3% nel 2021). Le risorse economiche non preservano da gravi patologie, ma consentono di fronteggiarne meglio le conseguenze.
Novara
Ricordo del Comm. Vincenzo Testa
Nizza (Provenza)
Riunione della Delegazione generale internazionale
Omaggio a S.A.R. il Principe Luigi di Borbone di Parma, consorte di S.A.R. la Principessa Reale Maria di Savoia, decimo figlio dell’ultimo Duca di Parma, Piacenza e Guastalla Roberto I e dell’Infante del Portogallo Maria Antonia di Braganza
Aiutare il Libano
Le scrivo da Jezzine, una città del Libano distante 70 km dalla capitale Beirut. Il Medio Oriente – a cui il mondo intero, in questo drammatico momento storico, guarda con grande apprensione – per noi cristiani ha un valore inestimabile. Qui ha avuto origine la nostra fede, qui ci sono i luoghi sacri legati alla Natività e agli altri misteri della vita del Signore. In questi tempi difficili ho chiesto aiuto affinché l’orfanotrofio di cui sono responsabile a Jezzine possa continuare a prendersi cura dei bambini abbandonati o senza più genitori. Anche loro – che qui sono accolti, accuditi e amati – rappresentano il futuro delle comunità cristiane in Libano, il cui numero si riduce tanto da far temere una loro lenta, ma inesorabile scomparsa.
Quanto sta accadendo in queste settimane aumenta la nostra angoscia. Per molte famiglie cristiane infatti l’emigrazione è l’unica possibilità per sopravvivere. Amano la loro patria, ma le conseguenze dei conflitti e delle crisi economiche sono per loro particolarmente gravi, anche per l’emarginazione che subiscono in società sempre più islamizzate. I loro salari sono insufficienti a portare il cibo in tavola e anche le medicine sono un bene di lusso. Emigrare, dunque, sembra inevitabile.
Cosa possiamo fare per fermare questo esodo? L’Associazione Internazionale Regina Elena, alla quale ci rivolgiamo sempre con speranza, condivide questa nostra sofferenza e realizza ogni anno decine di iniziative. Non è possibile immaginare il Medio Oriente senza cristiani, innanzitutto senza le nuove generazioni di cui anche i bambini del nostro orfanotrofio fanno parte.
Insieme ci inginocchiamo davanti a Dio che si fa Bambino e, con gratitudine, Le invio gli auguri miei e di tutte le comunità cristiane del Medio Oriente per il Santo Natale.
Suor Rose-André Imad
Aiutare l’Iraq
A Qaraqosh nessun cristiano ha dimenticato le atrocità commesse dagli jihadisti dell’Isis. In una notte, la Piana di Ninive si svuotò della presenza cristiana: per 150.000 fedeli rifugiarsi nel Kurdistan iracheno non fu una scelta, ma l’unica possibilità per non essere uccisi dai terroristi islamici che stavano conquistando quei territori. Le loro case vennero distrutte, furono profanati chiese e cimiteri, le immagini ed i libri sacri ridotti in cenere. I 30.000 cristiani rientrati ricordano con nostalgia la festa con la quale, 11 anni fa, inaugurarono il Centro pastorale, fulcro della vita cristiana della città, anch’esso semidistrutto. Tuttavia, la presenza dei cristiani non è stata cancellata e la persecuzione subita ha reso ancor più forte la loro fede eroica.
Vogliamo far giungere loro un aiuto concreto che contribuirà alla rinascita della vita cristiana in questa grande nazione mediorientale, la cui storia recente è segnata da terrore e distruzioni.
Grazie di cuore e buon Avvento a tutti!
Faenza e Ravenna
Incontro natalizio con delle famiglie alluvionate